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Alla fine ho trovato un sito carino per le liste di dischi: prende in pasto i link di un servizio di streaming e cerca il disco su tutti gli altri, ti permette di aggiungere una nota e bon, ho preso gli appunti del 2024 e ho tirato fuori la listona (42 dischi e sicuro me ne sono dimenticati).
Mi sono divertito, che credo sia lo scopo principale, soprattutto a fare una review dell'anno appena passato.

albumwhale.com/zel/best-of-202

#2024 #albumsOfTheYear #metal #rock #punk

Best of 2024 by Zel on Album Whale
Album WhaleBest of 2024 by Zel on Album Whalein no particular order of merit

Il listone: i migliori album del 2024

Sto scrivendo il post di accompagnamento alla lista dei migliori album del 2024 mentre ormai sono già in viaggio verso il 1971. Ci sono finito per caso nel 1971, poi ho deciso di infilarci tutte le scarpe. Credo che ne avessi bisogno, dopo aver passato dicembre a ripercorrere i sentieri musicali degli undici mesi precedenti. Forse è il bisogno di un tempo dal quale è possibile guardare lontano, chissà. Sto divagando (può un incipit essere una divagazione?). Insomma durante questo benedetto ripassino, accompagnato dall’ascolto di una manciata di cose nuove pescate all’ultimo momento dalle liste altrui, ho capito che avevo ascoltato più dischi degli anni passati e che c’era il serio rischio di allungare troppo il brodo. Dunque ho deciso di tirare una riga e di dare al listone una veste più simile a quella di una classifica editoriale: mi fermo a 50 dischi in sostanza (sono stati 50 nel 2020, ma poi 60 nel 2021 e 53 negli ultimi due anni), che poi è anche il numero che ho scelto da tempo per le liste mai finite su RYM e, in generale, mi pare un numero giusto, una lunghezza umana.

Ma penetriamo nella carne.

Rileggendo il post dell’anno scorso e l’obiettivo che mi ero posto, posso dire che la rimozione del bianco e del maschio in eccesso sta procedendo abbastanza bene – soprattutto quella del maschio devo dire, per il bianco devo impegnarmi di più. Non me lo chiede l’Europa, nel caso aveste qualche dubbio, è che mi va di fare così.

ListenBrainz è diventato sempre di più un compagno di ascolti (è un compagno discreto, non si lamenta del rumore). Anche quest’anno mi ha fornito un riepilogo degli ascolti e un sacco di bellissime statistiche, ma soprattutto mi ha permesso di introdurre una novità. Grazie alla sua classifica dei brani più ascoltati, infatti, ho potuto compilare in modo relativamente semplice una cassettina del 2024, che potete ascoltare qui sotto (qui c’è la scaletta). È la prima volta che c’è una cassettina ad accompagnare la lista; da ora in poi ci sarà sempre (scusate se suona come una minaccia).

https://www.mixcloud.com/caosleo/cassettina-2024/

Dunque il mio 2024 ha avuto più o meno questa colonna sonora, e il suo mondo ha questa faccia:

È stato un anno di sorprese. Sono usciti dischi bellissimi di artisti navigati e amati che sinceramente non mi aspettavo: quelli delle due Kim (Gordon e Deal), ma pure quello di Ty Segall, che ero già pronto a dare per bollito, il senza nome di Jack White e il ritorno dei Jesus Lizard. Poi ci sono le scoperte e gli artisti piombati dal nulla nelle casse del mio stereo: il settetto di Patricia Brennan, Nala Sinephro, MJ Lenderman, i Being Dead, il terzetto composto da Ariel Kalma, Jeremiah Chiu & Marta Sofia Honer, gli Uragano (unico disco italiano presente nel listone), gli Hot Garbage, la chitarra di Ava Mendoza, gli Hizbut Jámm. C’è l’Africa che diventa presenza importante con Bab L’ Bluz e Mdou Moctar. Potrei scriverne per ore, discutere il listone attraversandone i generi, provare a dare un’interpretazione generale, ma credo che sarebbe noioso, oltre che incredibilmente pretenzioso.

Posso invece scegliere dei nomi rappresentativi, questo voglio varlo, evidenziarli a doppia mandata e scommettere su qualcosa da ricordare. Direi Chelsea Wolfe, i Thou e Mdou Moctar. Ce ne sarebbe anche un quarto, il motivo è diverso. È Steve Albini, che ci ha lasciato lo scorso maggio poco dopo aver pubblicato l’ennesimo grande disco degli Shellac. Il listone e la cassettina sono dedicati a lui.

Prima di presentare la lista ci vuole il consueto ringraziamento al fediverso; quest’anno va a @ciccillo, che mi ha consigliato il disco dei Training con Ruth Goller e mi ha spinto a dare una chance al disco di Patricia Brennan, che è addirittura finito nella parte alta del listone.

Alé!

I migliori album del 2024

  • Adrianne Lenker – Bright Future [4AD]
  • Arooj Aftab – Night Reign [Verve]
  • Being Dead – EELS [Bayonet]
  • Chat Pile – Cool World [The Flenser]
  • Chelsea Wolfe – She Reaches Out to She Reaches Out to She [Loma Vista]
  • Kim Gordon – The Collective [Matador]
  • Mdou Moctar – Funeral for Justice [Matador]
  • Mount Eerie – Night Palace [P.W. Elverum & Sun]
  • Nadine Shah – Filthy Underneath [EMI]
  • Nala Sinephro – Endlessness [Warp]
  • Patricia Brennan Septet – Breaking Stretch [Pyroclastic]
  • Shellac – To All Trains [Touch and Go]
  • Straw Man Army – Earthworks [La Vida Es Un Mus]
  • Thou – Umbilical [Sacred Bones]
  • Ty Segall – Three Bells [Drag City]

Altri album molto belli

  • Ariel Kalma, Jeremiah Chiu & Marta Sofia Honer – The Closest Thing to Silence [International Anthem]
  • Ava Mendoza – Circular Train [Palilalia]
  • Bab L’Bluz – Swaken [Real World]
  • Beth Gibbons – Lives Outgrown [Domino]
  • Big|Brave – A Chaos of Flowers [Thrill Jockey]
  • Bongripper – Empty [Great Barrier]
  • Camera Obscura – Look to the East, Look to the West [Merge]
  • Cola – The Gloss [Fire Talk]
  • Colin Stetson – The Love It Took to Leave You [Invada]
  • Elephant Tree / Lowrider – The Long Forever [Blues Funeral]
  • Elucid – Revelator [Fat Possum]
  • Fontaines DC – Romance [XL]
  • Gnome – Vestiges of Verumex Visidrome [Polderrecords]
  • Hizbut Jámm – Hizbut Jámm [Instant Classic]
  • Hot Garbage – Precious Dream [Mothland / Exag’]
  • Ill Considered – Infrared [New Soil]
  • Jack White – No Name [Third Man]
  • John Cale – POPtical Illusion [Domino]
  • Julia Holter – Something in the Room She Moves [Domino]
  • Kim Deal – Nobody Loves You More [4AD]
  • King Gizzard & The Lizard Wizard – Flight b741 [p(doom)]
  • Les Big Byrd – Diamonds, Rhinestones and Hard Rain [Chimp Limbs]
  • Miranda and the Beat – Can’t Take It [Ernest Jenning / Wild Honey / Khannibalism]
  • MJ Lenderman – Manning Fireworks [Anti-]
  • Moin – You Never End [AD93]
  • Mourning [A] BLKstar – Ancient//Future [Don Giovanni]
  • Nubya Garcia – Odyssey [Concord Jazz]
  • Persher – Sleep Well [Thrill Jockey]
  • Senyawa – Vajranala [The State51 Conspiracy]
  • The Jesus Lizard – Rack [Ipecac]
  • The Smile – Wall of Eyes [XL]
  • Training & Ruth Goller – Threads to Knot [Squama]
  • Uragano – LP1 [Dischi Decenti / Nontiseguo Records / 1a0 / Ripcord Records / Remorse Records / Bus Stop Press / Saltomortale Records / 5feetunder]
  • Vera Sola – Peacemaker [City Slang]
  • Wand – Vertigo [Drag City]

Non ho idea di cosa sia successo, musicalmente parlando, nel 2023. No davvero. Ci vorrebbe una manciata di teste pensanti per tirar fuori qualcosa che assomigli anche solo vagamente a una narrazione coerente dell’evoluzione musicale. Potrei forse azzardare una sorta di fotografia dello stato di «immerdificazione» del mercato discografico (ben esemplificato, per quanto a me interessa, dalla nuova vendita di bandcamp con licenziamenti di contorno), ma andrei fuori dal seminato. Il seminato sono i miei ascolti e come evolvono nel tempo, ed è di questi che voglio parlare, senza far finta che rappresentino qualcosa da un punto di vista collettivo.

Di questi solchi, dei semi che vi pianto e delle piante che vi crescono, posso dire di avere un’idea più completa di quella che avevo negli anni passati. Ne so di più grazie a una certa premeditazione (cioè a scelte deliberate), che sempre di più informa ciò che ascolto: è un tentativo di navigare fermo attraverso la sovrapproduzione discografica e la sua linea temporale dove tutto è compresente (il passato che ritorna insistente, guidato dalla smania dell’industria di incassare e far profitti svuotando i conti in banca del pubblico adulto e benestante; il presente che sgomita per farsi notare; il futuro che non cogliamo più); è un tentativo di schivare il clamore e di attraversare il discorso dominante in autonomia per puntare dritto alla goduria, al divertimento e all’approfondimento; è un tentativo di decolonizzare, colorare, femminilizzare la mia discoteca (nel senso di togliere il bianco e il maschio in eccesso). Ne so di più anche grazie a ListenBrainz (grazie a @leonardo per la dritta), che da gennaio 2023 registra ciò che ascolto al PC con Strawberry Music Player e mi restituisce in cambio le statistiche. Ed è proprio su queste che voglio spendere due parole quest’anno (non sarà sempre così, promesso, ma devo assolutamente finire il giochino).

Questi sono gli album che ho ascoltato di più nel corso del 2023. Resta fuori tutto ciò che ho ascoltato in macchina, sul cellulare (pochissimo), o nello stereo di casa mentre mi facevo divorare dal divano, ma comunque la griglia qui sotto è, con buona approssimazione, la rappresentazione di ciò che più ho ascoltato di nuovo nel 2023: le novità sono padrone del PC, un po’ meno dello stereo e passano in minoranza in macchina, è la regola.

Questo è l’elenco, da sinistra a destra e dall’alto in basso:

Algiers – Shook
boygenius – The Record
Kara Jackson – Why Does the Earth Give Us People to Love?
Spitting Image – Full Sun
Moby Grape – Moby Grape [1967]
dEUS – How to Replace It
Protomartyr – Formal Growth in the Desert
The Gaslamp Killer & The Heliocentrics – Legna
bar italia – Tracey Denim
jaimie branch – Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((World War))
billy woods & Kenny Segal – Maps
Anna B Savage – in|FLUX
Blonde Redhead – Sit Down for Dinner
Lonnie Holley – Oh Me Oh My
Belly – Star [1993]
Shana Cleveland – Manzanita

Una statistica per me importante è il mappamondo degli artisti. Gli anglosassoni la fanno da padroni, è sempre stato così per me, ma ci sono altre zone del mondo che si fanno (faticosamente) avanti, e questa è una conseguenza di scelte precise mie da un lato (l’impegno ad ascoltare cose che vengono pubblicate alla periferia dell’«impero discografico»), e banalmente dell’internet e del sempre più facile accesso alle fonti dall’altro. C’è spazio per allargare gli orizzonti, ma parecchio, e questo mi pare un buon proposito per l’anno che è appena iniziato.

I «vincitori» sono i quattordici che vedete in cima e quest’anno, per la prima volta, non voglio citarne nessuno in particolare: che parli la lista. Un’ultima cosa però la devo aggiungere: il fediverso è diventato nel corso degli anni un luogo di consigli musicali impagabili, ed è una cosa fantastica per uno che veniva da twitter, infestato da anniversari di dischi storici e da compleanni di artisti morti. Quest’anno devo ringraziare in particolare @Watchfire per i Model/Actriz, @d10c4n3 per i Mandy, Indiana, @kappazeta per i Lankum e @surveyor3 per i Turin Horse. E tutto questo giusto per smentire ciò che scrivevo in apertura perché, per definizione, il passaparola contribuisce a costruire la dimensione collettiva dell’ascolto. Tesi, antitesi, manca la sintesi ma sticazzi, ecco il listone.

I migliori album del 2023

Algiers – Shook [Matador]Anna B Savage – in|FLUX [City Slang]BCUC – Millions of Us [On the Corner]billy woods & Kenny Segal – Maps [Backwoodz]Blonde Redhead – Sit Down for Dinner [section1]boygenius – the record [Interscope]Fever Ray – Radical Romantics [Rabid]jaimie branch – Fly or Die Fly or Die Fly or Die ((World War)) [International Anthem]Kara Jackson – Why Does the Earth Give Us People to Love? [September]King Gizzard & the Lizard Wizard – PetroDragonic Apocalypse; or, Dawn of Eternal Night: An Annihilation of Planet Earth and the Beginning of Merciless Damnation [KGLW]Lankum – False Lankum [Rough Trade]Model/Actriz – Dogsbody [True Panther]Osees – Intercepted Message [In the Red]Sprain – The Lamb As Effigy [The Flenser]

Altri album molto belli

Aesop Rock – Integrated Tech Solutions [Rhymesayers]Aja Monet – When the Poems Do What They Do [drink sum wtr]Armand Hammer – We Buy Diabetic Test Strips [Fat Possum]Asher Gamedze – Turbulence and Pulse [International Anthem]Daniela Pes – Spira [Trovarobato / Tanca]Danny Brown – Quaranta [Warp]Dommengang – Wished Eye [Thrill Jockey]EABS meets Jaubi – In Search of a Better Tomorrow [Astigmatic]Emma Tricca – Aspirin Sun [Bella Union]FACS – Still Life in Decay [Trouble in Mind]Fire! Orchestra – Echoes [Rune Grammofon]Frankie and the Witch Fingers – Data Doom [The Reverberation Appreciation Society]Gnod – Live at Roadburn 2022 [Roadburn]Goat – Levitation Sessions [The Reverberation Appreciation Society]Hania Rani – Ghosts [Gondwana]Irreversible Entaglements – Protect Your Light [International Anthem]Jeff Rosenstock – Hellmode [Polyvinyl / Specialist Subject]KEN Mode – Void [Artoffact]Krano – Lentius Profundius Suavius [Maple Death]Liturgy – 93696 [Thrill Jockey]Lonnie Holley – Oh Me Oh My [Jagjaguwar]Mandy, Indiana – i’ve seen a way [Fire Talk]Marta Del Grandi – Selva [Fire]Messa – Live at Roadburn [Svart]ØXN – CYRM [Claddagh]Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs – Land of Sleeper [Rocket]PJ Harvey – I Inside the Old Year Dying [Partisan]Protomartyr – Formal Growth in the Desert [Domino]Spiritual Cramp – ST [Blue Grape Music]Spitting Image – Full Sun [Slovenly]TEKE::TEKE – Hagata [Kill Rock Stars]The End – Why Do You Mourn [Trost]The Gaslamp Killer meets The Heliocentrics – Legna [Cuss]The Necks – Travel [Northern Spy]The Turin Horse – Unsavory Impurities [Invisible Order]Wednesday – Rat Saw Good [Dead Oceans]Wilco – Cousin [dBpm]Witch – Zango [Partisan]Yo La Tengo – This Stupid World [Matador]

https://acqueagitate.home.blog/2024/01/10/il-listone-i-migliori-album-del-2023/

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Number 3 in my top 5 #AlbumsOf2023

Rozi Plain - Prize

roziplain.bandcamp.com/album/p

This album sounds really really good. The timing, the textures, the words, the arrangements, are all nailed down to perfection. Reminds me of drizzly forests, UK music festivals and the band Tunng.

The synths are in a class of their own. Trust me on this one.

#MusicRecommendations #AlbumsOfTheYear #5albums23 #2023music

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Number 4 is: Caterina Barbieri - Myuthafoo

caterinabarbieri.bandcamp.com/

I discovered this in a #BandcampDaily article entitled "The Acid Test June 2023". On seeing "Italian modular synthesist" I pressed play and disappeared straight into synth sounds as deep as the vaults below the Vatican. You could listen to this music in 1000 years and it will still sound fantastic.

#MusicRecommendations #AlbumsOfTheYear #5albums23 #2023music #albums #music

What's your Top 3 #AlbumsOfTheYear then?

My #1: Search Results - Information Blip (Blowtorch Records)
Music from Ireland seems to have gone into overdrive with its creativity and joy. This lo-fi #indie gem invariably has me tapping my feet. Pressed on limited numbers and sold out, a limited repress of 150 copies has just been announced. A future classic now.
#BestAlbumsOf2023 #NewMusic #AlbumOfTheYear

blowtorchrecords.bandcamp.com/