Bigarella<p><strong>Aldo Moro lasciò la corrente dorotea della Dc</strong></p> <a href="https://bigarella.wordpress.com/wp-content/uploads/2025/07/mg.jpg" rel="nofollow noopener" target="_blank"></a> <p>L’Autunno caldo era solo la miccia della bomba presente nella polveriera italiana. Il resto dell’ordigno, che avrebbe dato il via ad anni di terrore, scoppiò poco dopo. Il 12 dicembre del 1969 all’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in Piazza Fontana a Milano, si verificò un attentato nel quale rimasero uccise 16 persone e ferite oltre ottantotto. Del fatto furono frettolosamente incolpati gli anarchici, quando in realtà si scoprì seppur con ritardo che la mano dietro il detonatore era quella dei neofascisti e delle forze reazionarie del paese. La strage di Piazza Fontana, come scrive Salvadori, “aprì un capitolo tragico della storia italiana, segnato dal gonfiarsi sia di gruppi terroristici di destra sia di quelle extraparlamentari di sinistra votatisi entrambi all’eversione delle istituzioni” <196. Due movimenti anti-stato <197 presentatisi con ambizioni diverse, uno mirante all’instaurazione di uno stato autoritario e l’altro alla rivoluzione del proletariato, ma che finirono entrambi a condividere l’attacco al cuore dello stato, che avrebbe dovuto mettere al bando un sistema politico e partitico che non aveva saputo più rispondere all’esigenze di un paese insofferente sotto il profilo sociale ed economico.<br>Il secondo governo Rumor chiuse la sua esperienza nel febbraio del ‘70 circa due mesi dopo la strage di Milano. Il democristiano fu però reincaricato di formare un terzo esecutivo che guidò il paese fino al luglio dello stesso anno: vi parteciparono democristiani, repubblicani, socialisti e socialdemocratici. Le quattro forze politiche sottoscrissero in quei mesi una sorta di preambolo <198, redatto dal nuovo segretario Dc Forlani, che prevedeva l’allargamento della formula del centrosinistra anche alle amministrazioni locali. Una linea che ribadiva come obiettivo delle alleanze del centro-sinistra l’esclusione dal dialogo politico del Pci. Una scelta quella di escludere i comunisti che non apparve più accettabile agli occhi di Aldo Moro. L’ex segretario democristiano lasciò la corrente dorotea parlando di “tempi nuovi” <199 che dovevano mirare ad affrontare i problemi che avevano condotto operai e studenti a non sentirsi più veramente partecipi nella società. E fu su questa scia che Moro varò la “strategia dell’attenzione” <200 verso i comunisti al fine di aprire “un impegnativo confronto con il Partito comunista in ordine ai problemi vitali della società” <201.<br>Dopo Piazza Fontana, primo atto della “strategia della tensione”, una serie di azioni eversive iniziarono a farsi largo nel paese complici anche le incapacità di intervento dei governi. Nel dicembre del 1970, Junio Valerio Borghese già comandante della X Mas nella Repubblica di Salò insieme ad alcuni neofascisti, guardie forestali e con la complicità dei servizi segreti tentò l’occupazione del Viminale per dare luogo ad un golpe che però non riuscì. L’eversione della destra si fece ulteriormente sentire nelle rivolte di Reggio Calabria e dell’Aquila tra l’estate del 1970 e gli inizi del 1971 e al contempo andava sempre più rafforzandosi l’arcipelago di organizzazioni <202 della sinistra extraparlamentare che, complice anche l’erronea valutazione della loro pericolosità da parte dei vertici comunisti e socialisti, finirono ben presto per divenire un vero e proprio partito armato <203 che iniziò a macchiarsi di rapimenti e omicidi.<br>Nell’estate del 1970 a Rumor successe, alla guida di Palazzo Chigi, Emilio Colombo che diete vita a una “versione sempre più stanca del centro sinistra”204 che riuscì, nonostante le fortissime ostilità delle gerarchie democristiane, ad approvare la legge sul divorzio che era stata proposta dal socialista Fortuna e dal liberale Baslini e sostenuta da Pri, Psi, Psiup e Pci. L’approvazione della sola legge sul divorzio non appariva comunque sufficiente per valutare positivamente le esperienze dei governi di centro-sinistra succedutisi a partire dal 1968. A non sostenere affatto gli esecutivi furono anche i partiti che al loro interno, dopo l’avvio della V legislatura, registrarono scontri e situazioni difficili. Primi tra tutti i socialisti i quali dopo la sconfitta del Psu e la mancata partecipazione al governo di Giovanni Leone tornarono a sciogliere il partito ricostituendo il Psi e Psdi. La faticosa tela <205<br>intessuta da Nenni e Saragat iniziò a lacerarsi dopo meno di un anno proprio perché i socialisti e i socialdemocratici avevano voglia di tornare di nuovo alle urne – le amministrative e le regionali del 1970 – con i vecchi simboli e assetti politici. “Non è però possibile cancellare con un tratto di penna un percorso politico e fingere che nulla sia successo” <206 scrive la Colarizi a proposito del ritorno alle vecchie bandiere del Psi e Psdi. I socialdemocratici decisero di virare verso “destra” convinti che fosse giunto il momento di frenare la corsa delle sinistre più radicali e di ricostruire un argine al comunismo con un percorso diametralmente opposto alla nuova “strategia dell’attenzione” <207 varata da Moro e sposata dal Psi. Ovviamente lo scontro tra socialdemocratici e socialisti si consumava all’interno del governo determinando così “l’instabilità permanente della coalizione” <208.<br>Nel Psi l’uscita di scena di Nenni lascerà spazio a due nuovi leder: Mancini e De Martino i quali ritenevano necessario un nuovo percorso per far ripartire il partito senza però uscire dalla dimensione del governo che assicurava posizioni di potere <209 anche se queste non si rivelarono fruttuose al livello di voti. Per quanto concerneva l’area nella quale rintracciare nuovi consensi le idee di Mancini e De Martino sembrarono distanziarsi seppur mai entrare in contraddizione. Il primo riteneva che si dovesse guardare alle spinte moderne che arrivavano per lo più dall’elettorato giovanile, mentre il secondo guardava ai settori “più marcatamente politicizzati della sinistra” <210. Mancini e De Martino erano infatti convinti di riuscire a ottenere vantaggi politici ed elettorali dagli umori trasgressivi delle piazze con l’obbiettivo di “abbattere la barriera del centro-sinistra delimitato e apre il dialogo con il Pci” <211. La “strategia dell’attenzione” non sembrava lasciar dubbi sul fatto che l’isolamento del Partito comunista fosse ormai destinato a concludersi.<br>Il ritrovato spirito di collaborazione tra socialisti e comunisti giunse in un momento davvero cruciale per le vicende del partito-chiesa comunista il quale si trovava a dover fronteggiare la sempre più ampia radicalizzazione violenta della sinistra extraparlamentare che lo gettò, per tutta la V legislatura, nell’occhio del ciclone <212. Le scomuniche <213 non apparvero sufficienti a bloccare e riassorbire i fronti deviazionisti interni alla sinistra e per questo il riavvicinamento del Psi e la sempre più vicina fine dell’isolamento, dettata anche dall’inizio del dialogo con la sinistra cattolica, apparvero di fondamentale importanza per i vertici di via delle Botteghe Oscure che erano forti anche della costante crescita elettorale che gli proponeva come interlocutori ideali <214 seppur impossibilitati dal sedersi tra i banchi dell’esecutivo.<br>Simona Colarizi a questo proposito scrive: “La conventio ad excludendum resta insormontabile per i comunisti legati a Mosca […]. È però possibile ricercare intese sul programma, come sembra suggerire Moro con la fumosa formula della strategia dell’attenzione; governare attraverso preventivi accordi con l’opposizione che garantiscono alle leggi e ai provvedimenti varati dal centrosinistra un consenso o quanto meno un gradimento di quel 27% della popolazione controllato dal Pci <”215. Un’idea quella di Moro che troverà sponda nel mondo comunista dopo il 1972 quando, al XIII Congresso del Pci, venne eletto segretario Enrico Berlinguer che si presentò al mondo politico affermando: “In un paese come l’Italia una prospettiva nuova può essere realizzata solo con la collaborazione tra le grandi correnti popolari: comunista, socialista, cattolica. Di questa collaborazione l’unità di sinistra è condizione necessaria ma non sufficiente. […] Noi siamo disposti ad assumerci le nostre responsabilità” <216.<br>La Dc riteneva ben accetti <217 i voti comunisti seppur non tutti i vertici del partito condividessero la linea della sinistra cattolica e questo perché era sempre più evidente e forte la preoccupazione per i fermenti che si registravano all’interno del paese e la tensione crescente anche nell’estrema destra interna ed esterna al partito cattolico. Nel 1971 la Democrazia Cristiana aveva portato a casa l’importante risultato dell’elezione al Quirinale di Giovanni Leone che, scrive Gervasoni, “non era mai stato un grande sostenitore del centro-sinistra” <218. Leone introdusse nel dibattito politico temi importanti come quello della “saldatura tra coscienza morale e istituzioni” <219 ma la sua ascesa al Colle non diede nuova linfa né una ritrovata stabilità al governo Colombo. Proprio per queste ragioni nel febbraio del 1972 Giulio Andreotti venne chiamato a formare un nuovo governo che però non ottenne la maggioranza al Senato e costrinse Leone a sciogliere le camere e indire elezioni anticipate “diventando il primo presidente a far terminare una legislatura prematuramente” <220.<br>La fine non naturale della V legislatura, unitamente alle proteste sempre più violente e incontrollate interne al Paese, mise in evidenza la crisi di un sistema politico incapace, nonostante i reiterati tentativi del centro-sinistra, di dare risposte ad una società in continuo mutamento. Il terrore degli anni di piombo e gli eventi internazionali, verificatesi in luoghi molto lontani dalla penisola durante gli anni ‘70, posero i partiti dinanzi alla necessità, non più procrastinabile, di dare una svolta politica in grado di rinvigorire la democrazia italiana e mettere al riparo il sistema dal terrorismo nero e rosso.<br>[NOTE]<br>196 M. L. SALVADORI, Storia d’Italia, cit., p. 402.<br>197 Ibidem.<br>198 M. L. SALVADORI, Storia d’Italia, cit., p. 415.<br>199 Ibidem.<br>200 Ibidem.<br>201 Ibidem.<br>202 Ivi, p. 417.<br>203 Ibidem.<br>204 Ivi, p. 418.<br>205 S. COLARIZI, Storia politica, cit., p. 99.<br>206 Ibidem.<br>207 Ivi, p. 100.<br>208 Ibidem.<br>209 Ibidem.<br>210 Ibidem.<br>211 Ivi, p. 101.<br>212 S. COLARIZI, Storia politica, cit., p. 103.<br>213 Ibidem.<br>214 M. L. SALVADORI, Storia d’Italia, cit., p. 103.<br>215 Ibidem.<br>216 II testo della relazione in D. e O. PUGLIESE (a cura di), Da Gramsci a Berlinguer. La via italiana al socialismo attraverso i congressi del Partito Comunista Italiano, Edizioni del Calendario-Marsilio, Venezia, 1985, pp. 275-314.<br>217 S. COLARIZI, Storia politica, cit., p. 104.<br>218 M. GERVASONI, op. cit., p. 85<br>219 Ivi, p. 84.<br>220 Ibidem.<em><br><strong>Marco Martino</strong>, Italia, Cile: destini politici e percorsi partitici alla base del Compromesso Storico tra PCI e DC</em>, Tesi di Laurea, Università Luiss “Guido Carli”, Anno accademico 2019-2020</p><p><span></span></p><p><a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/1969/" target="_blank">#1969</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/1970/" target="_blank">#1970</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/1972/" target="_blank">#1972</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/aldo-moro/" target="_blank">#AldoMoro</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/centro-sinistra/" target="_blank">#centroSinistra</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/crisi/" target="_blank">#crisi</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/dc/" target="_blank">#DC</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/destra/" target="_blank">#destra</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/divorzio/" target="_blank">#divorzio</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/emilio-colombo/" target="_blank">#EmilioColombo</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/enrico-berlinguer/" target="_blank">#EnricoBerlinguer</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/eversione/" target="_blank">#eversione</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/extraparlamentare/" target="_blank">#extraparlamentare</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/forlani/" target="_blank">#Forlani</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/golpe/" target="_blank">#golpe</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/governi/" target="_blank">#governi</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/italia/" target="_blank">#Italia</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/leone/" target="_blank">#Leone</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/marco-martino/" target="_blank">#MarcoMartino</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/moti/" target="_blank">#moti</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/neofascisti/" target="_blank">#neofascisti</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/pci/" target="_blank">#PCI</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/politica/" target="_blank">#politica</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/presidente/" target="_blank">#Presidente</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/psi/" target="_blank">#PSI</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/reggio-calabria/" target="_blank">#ReggioCalabria</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/repubblica/" target="_blank">#Repubblica</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/rumor/" target="_blank">#Rumor</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/sinistra/" target="_blank">#sinistra</a> <a rel="nofollow noopener" class="hashtag u-tag u-category" href="https://bigarella.wordpress.com/tag/terrorismo/" target="_blank">#terrorismo</a></p>